Un estratto dal romanzo ” Dialogando con il maestro” in cui si parla di Shinrin-Yoku, il bagno di foresta
… «Cari ragazzi non dovete avere paura della natura, anche se essa vi sembrerà oltremodo selvaggia. Vi siete forse dimenticati di appartenerle? Dentro di voi riposa ancora addormentato quel primordiale animale che si muove perfettamente a suo agio in essa. L’uomo ha ripudiato le sue origini, vergognandosi di ciò che di più caro ha. Badate! La struttura sociale e tecnologica che abbiamo sviluppato negli anni di evoluzione, poggia saldamente sulle nostri radici animali. Se queste verranno a mancare tutto crollerà come un castello di carte.»
Mentre parlava il Maestro accarezzava il possente tronco di un pino al quale si era avvicinato, poi chinandosi raccolse una manciata di torba e se la passò sul viso.
«Il contatto con madre natura è indispensabile per l’uomo e per il suo equilibrio psicofisico. Negli anni a venire egli dovrà imparare a integrarsi completamente e a interagire con l’ecosistema che lo circonda; vivendo in modo sostenibile pena lo sfruttamento totale del pianeta fino all’esaurimento delle risorse. L’unica soluzione è la perfetta conoscenza anche della sua parte più antica: di quando viveva a stretto contatto con il creato e ne rispettava tutti gli esseri.»
Ricordo che proprio in quel periodo si cominciava a parlare anche da noi di Shinrin-Yoku, tradotto Bagno Di Foresta, una pratica adottata dalla medicina ufficiale giapponese. Una iniziativa partita dal Governo, che negli anni ne incoraggiò la prescrizione da parte dei medici in pazienti soggetti a depressione, stress o carenze immunitarie. Consisteva nel trascorrere del tempo completamente immersi nella foresta, camminando e respirando, e in alcuni casi praticando esercizi energetici e la meditazione. Non è che il Maestro passò anche dal Giappone a gettare qualche seme?
I primi decenni del nuovo millennio furono determinanti per lo sviluppo della eco-sostenibilità e alcuni di noi in futuro ne furono protagonisti attivi. Simone e Oscar ad esempio si unirono e crearono una start-up in grado di risolvere il problema della raccolta della plastica sparpagliata sul mondo: era il medesimo intento scaturito da entrambi in quella famigerata settimana di diadi che noi praticammo in mare, e che Oscar intraprese insieme al suo gruppo, chiuso in un rifugio sulle Alpi Svizzere.
Federica creò un’associazione ambientalista che nel tempo si ramificò in tutto il globo, il cui scopo era quello di sensibilizzare la popolazione ma soprattutto i governi.
Estratto dal romanzo “Dialogando con il Maestro”